Notizie sulla Famiglia Conti BOLIS
La famiglia Bolis, originaria del bergamasco, calò in Romagna, proprio qui a Cotignola e Lugo, verso la metà del Quattrocento. Stando al Bonoli la venuta slitta di un secolo. Infatti, parlando di un illustre membro della famiglia egli così scrive: “Verso la fine del secolo quintodecimo nacque a Cottignola D. Gasparo Bolis: il di lui padre fu Francesco Bolis, nativo di Bergamasco e abitatore di Cottignola, mercadante di grido”. Poi, più avanti, dopo avere illustrato le virtù dei Bolis, il Bonoli aggiunge che questo illustre Bolis fece testamento, a mezzo notaio Gasparo Biancoli, il 30 agosto 1635. “..nel qual tempo egli morì”. Se Francesco è il primo Bolis romagnolo e Gasparo è suo figlio, morto nel 1635, è evidente che non poteva essere nato nella seconda metà del ‘400.
I Bolis abitarono dapprima a Cotignola, poi a Lugo. Le loro case erano all’inizio di via Codalunga, ora Matteotti, più precisamente dove c’è ora la sede del Partito Repubblicano e l’adiacente Farmacia già Mamante Fabbri.
Figure della famiglia Bolis che si sono distinte:
GASPARO: battezzato a Cotignola l’8 novembre 1588 e morto nel 1635, si fece prete dopo avere esercitato, con profitto la mercatura. A lui si deve la fondazione dell’ospizio delle Orfanelle, il monastero delle clarisse, il collegio dei Gesuiti istituito con l’obbligo di fare e gestire scuole elementari popolari in Cotignola. Finanziò queste opere donando in complesso 719 tornature di terreno, circa 162 ettari. Con l’arrivo dei francesi tutto andò in fumo, cosicchè i cotignolesi rimasero privi dei mezzi che servivano alla pubblica istruzione.
Il Bonoli completa così il ritratto di Gasparo: “Il suo corpo fu sepolto nell’Archipresbiterale di S. Stefano, avanti l’altare della Confraternita del Corpo di Cristo, che fu l’erede universale di tutti i suoi beni ed esecutrice delle sue volontà...”.
LORENZO: vissuto a cavallo del ‘700, anch’egli ecclesiastico, protonotario apostolico, e Vicario Generale di Fossombrone, di Cagli, di Capua e di Senigallia.
SUOR Donna ADEODATA: morì il 23 Dicembre 1798, monaca del soppresso Convento di S. Agostino, aveva 73 anni.
FRANCESCO: il 20 giugno 1825 fu tradotto in correzione (carcere) a Ferrara. Veniva così eseguita la repressione voluta dal card. Rivarola contro i romagnoli implicati nei moti carbonari del 1821.
GIULIO: nato a Bologna il 9 febbraio 1838 e morto il 5 novembre 1867 in seguito alle ferite riportate nei combattimenti di Mentana, avendo egli seguito Giuseppe Garibaldi. Fu Consigliere Comunale nel 1860 e Ispettore delle scuole elementari.
Nel Museo Garibaldino di Mentana esiste un grande ritratto di Giulio Bolis, con questa iscrizione: Conte Cav. Cap. Giulio Bolis di Lugo – Ravenna – Eroe a Monterotondo – morto combattendo a Mentana. Il concittadino Valentino Stoppa, che lo sorresse ferito e ne raccolse l’ultimo sospiro quest’effige offre al museo di Mentana – 5 maggio 1905.
ANTONIETTA: sorella di Giulio, alla notizia del ferimento del fratello, corse subito a Mentana, ma non potè far altro che riportare le spoglie del fratello a Lugo, ove vennero inumate nella tomba gentilizia di famiglia di Croce Coperta, il 21 novembre 1867. Antonietta sposò Guglielmo Tamburini, abitante nel Poligaro, rimanendone vedova giovanissima, riuscendo però a dargli un figlio, Ennio, nato il 29 aprile 1851 e che è l’anello di congiunzione tra i Bolis e i Tamburini.
ENNIO TAMBURINI ebbe un figlio, GUGLIELMO, medico e Podestà di Lugo negli anni trenta. Guglielmo ebbe due figli: Giorgio e Vittoria. Da Giorgio nacque Guido, medico, residente a Fusignano e tuttora vivente.
Degno di nota ricordare che Antonietta Bolis portò ai Tamburini in eredità il possesso dell’oratorio di Croce Coperta, che è divenuto il sepolcreto delle due famiglie.
LA VILLA La villa sorse su strutture murarie riconducibili al XIII sec. fondatore fu il conte Giovan Battista Bolis, a cavallo dei secc. XVII - XVIII. |
Circolo Villa Bolis
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335 327485 (Gian Luca Biancoli - Presidente)
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